DOUBLE MOON
Double Moon,
look at me,
I’m in the same mood.
Not bad, not good,
I’m in trouble,
I’m in doubt,
I’m not humble,
neither able.
Double Moon
I don’t know what to do
but I do what I know.
Double Moon,
look at me,
I’m in the same mood.
Luna Doppia,
guardami,
sto nella stessa condizione.
Né buona né cattiva,
in conflitto,
nei guai,
non sono umile
ma neanche capace.
Non so cosa fare
ma faccio quel che so.
Luna Doppia,
guardami,
sto nella stessa condizione.
Cristina Nico: voci, loops.
LA SOLA COSA CHE C’È
Non mi servono profeti,
le parole dei poeti
sono sotterfugi per me,
sono sotterfugi per me.
Sono nuda e sola,
Unica creatura
di un mondo che non c’è
o non si sa dov’è.
Vieni, Amore,
vieni da me,
riempi questo vuoto
che è la sola cosa che c’è
la sola cosa che c’è.
Non ascolto i potenti,
hanno fango tra i denti,
sono nudi come me,
sono soli più di me.
La mia bocca è una ferita,
però urla e respira
e mi chiede di cantare,
e mi chiede di chiamare…
Vieni, Amore,
vieni da me,
riempi questo vuoto
che è la sola cosa che c’è,
la sola cosa che c’è
Le schermaglie degli amanti,
le pretese dei parenti,
non le comprendo,
non le comprendo.
Sono appena nata,
Ho tanta fame e piango.
Chiedo quello che non ho,
Succhio quello che non ho.
Vieni, Amore,
vieni da me,
riempi questo vuoto
che è la sola cosa che c’è,
la sola cosa che c’è…
Vieni, vuoto, torna da me
riprenditi l’amore che
è molto più grande di me.
Cristina Nico: voce, chitarra acustica, banjo.
Giulio Gaietto: basso, batteria, chitarra elettrica.
Roberto Zanisi: banjo.
OMISSIS
Come trovar parole
per parole che non avrai?
L’inno ai tuoi grandi occhi,
quello che non cantai,
per non accecarli ancora,
le promesse rimaste in gola.
Come trovar parole
per parole che non avrai?
Come trovare un senso
a silenzi come bugie?
Il tuo cuore così difeso
mentre sezionavo il mio.
Il tuo omettere era un urlo,
era rabbia dietro a un muro.
Come trovare un senso
a silenzi come bugie?
Cosa resta in fondo?
Solo specchi infranti ormai.
C’era amore in quei coltelli,
ma che amore era mai?
Sorelle troppo uguali
per comprendersi.
Cosa resta in fondo?
Solo specchi infranti ormai.
Cristina Nico: voce, synth, chitarra elettrica.
Giulio Gaietto: cymbals.
IL BISOGNO DI ESSERE MIGLIORE
Hitler amava molto i suoi cani,
non mangiava carne
e voleva diventare un pittore.
Qualcuno si domanda
se lasciarglielo fare
l’avrebbe reso un uomo migliore.
Lasciarlo imbrattare la sua tela
anziché dargli occasione
di fare il dittatore per sentirsi migliore,
per sentirsi migliore…
Il bisogno di essere migliore,
il bisogno di far ciò che si vuole,
il bisogno di essere migliore,
tra i mali scegliere il minore.
Per essere migliore
potrei suonare il piffero per la rivoluzione
o accompagnarvi dolcemente
mentre fate apericena, senza disturbare.
O forse preoccuparmi di raccogliere i pezzi
e ritornare intera.
Magari riesco pure a farmi ricucire
in un modo migliore,
in un modo migliore…
Il bisogno di essere migliore
il bisogno di stare anche male
il bisogno di essere migliore
non c’entra niente con essere “il Migliore”!
Essere migliore,
essere i migliori,
essere il Migliore,
ma che dannazione!
Cristina Nico: voce, chitarra elettrica.
Giulio Gaietto: batteria, basso, chitarra elettrica.
Roberto Zanisi: guimbri.
ANIMA NIGRA
Anima mia resta salda,
anima mia resta janca.
anima mia non ti perdiri,
anima mia non ti spagnari.
Anima mia resta janca,
anima mia resta salva.
anima mia non ti perdiri,
anima mia non ti spagnari.
I canuscimu sti surdati:
finn’a chi’ ndannu l’armi
fanno i grandi,
ma nudi sugnu nenti.
Anima mia puru si nigra tu si janca,
Anima mia puru si nigra tu si janca.
Anima mia puru si nigra tu si janca.
Anima mia resta salda,
anima mia resta bianca,
anima mia non ti perdere,
anima mia non avere paura.
Anima mia resta bianca,
anima mia resta salva.
anima mia non ti perdere,
anima mia non avere paura.
Li conosciamo bene questi gendarmi:
finché indossano le armi
fanno gli spacconi,
ma nudi sono niente.
Anima mia seppure nera
tu sei bianca,
Anima mia seppure nera
tu sei bianca.
Cristina Nico: voci, chitarra acustica ed elettrica, calabash, shaker, noises.
Giulio Gaietto: calabash.
Roberto Zanisi: chitarra portoghese.
CHISSENE
Cercare nuovi modi
per dire delle cose,
sempre le stesse.
Dai, fermati e parliamo
di quello che ti pare,
di quello che c’è stato
e di quello che non c’è.
Scriviamo una canzone
sulla fame e sulla guerra,
ma tanto non serve.
Almeno fosse inglese,
con tutte quelle tronche,
è più facile.
E chi se ne frega
dell’ennesimo problema
di compatibilità?
E chi se ne importa
di un’amicizia morta,
ci sarà un’altra porta
che si aprirà…
“Mais, vrai, j’ai trop pleuré ! Les Aubes sont navrantes.
Toute lune est atroce et tout soleil amer :
L’âcre amour m’a gonflé de torpeurs enivrantes.
Ô que ma quille éclate ! Ô que j’aille à la mer !”*
Che cosa avrai di urgente
da scrivere e suonare,
ma vattene a dormire.
Rimbaud era un bambino,
su quei battelli ebbri tu
non salirai più.
E chi se ne frega
dell’ennesimo problema
di compatibilità?
E chi se ne importa
se la poesia è morta,
è solo un’altra porta
che si aprirà, che si chiuderà…
E chi se ne importa
di un’amicizia morta,
è solo un’altra porta
che si aprirà.
E chi se ne frega
dell’ennesimo problema
di comunicabilità…ah.
*da “Le Bateau Îvre” di A. Rimbaud
Cristina Nico: voce, chitarra elettrica.
Giulio Gaietto: basso.
Federico Lagomarsino: batteria.
Roberto Zanisi: chitarra lap steel.
LES FLEURS DU BIEN
Che cosa me ne faccio di tutto il buon senso
se io muoio dentro e tu muori con me?
Hai fatto un buon acquisto,
il mutuo a tasso fisso
ma non sai più che valore
dare a me e a te, a noi
che non siamo giuste, ma neanche sbagliate
forse imprevedibili, forse un po’ scontate, noi
come certi amori, noi.
Les fleurs du bien, tu les connais?
parfois elles vont se faire du mal
mais elles s’aiment,
toujours elles s’aiment.
Romantiche ed oscene dietro quella chiesa,
ci scambiammo gli umori, ci scambiammo le vite.
Non avevamo fede, ma abbiamo creduto
alle nostre lingue, alle nostre dita, a noi
abbiam creduto in noi
che non siamo giuste, ma neanche sbagliate
forse imprevedibili, forse un po’ scontate, noi
come ogni amore, noi.
Abituate da sempre ad esser speciali
non può finire in un modo banale
per noi, sì, noi…
Les fleurs du bien, tu les connais?
parfois elles vont se faire du mal
mais elles s’aiment.
Cristina Nico: voce, kalimba percussiva.
Giulio Gaietto: basso, synth.
Federico Lagomarsino: batteria.
Roberto Zanisi: guimbri.
ÊTRE SOI-MÊME=ÊTRE UN AUTRE
Je ne veux plus me ressembler,
j’en ai assez de ces tags sur moi-même,
c’est enfiler une robe étroite
l’écriture de soi sur soi.
Prête-moi tes yeux, ton estomac
Pour une meilleure digestion
de toutes mes visions,
ton bouclier et ton poignard
pour une nouvelle solution,
une différente dissection, bon…
Ça ne passe pas, ça ne change pas
Ça ne passe pas, ça ne change pas
Être soi-même: une torture excitante,
une angoisse languissante,
s’extasier dans les affres,
s’ennuyer du besoin et de sa négation
Ça ne passe, ça ne change pas.
Moi, je est un autre
car je me connais très bien
et quand on se connait
on ne peut plus se soutenir,
il n’y a pas de joie dans la vérité,
seulement dans l’être vraie.
Je voudrais éprouver tout, peut-être,
et après me désensibiliser.
Je voudrais avoir le courage de te trahir
et après aller à ta reconquête
Dis-moi comment je peux te traduire?
Qu’est-ce que tu sens quand tu me prends?
Qu’est-ce que tu sens quand je te prends?
Est-ce que je pense à autre chose?
Est-ce que tu penses à autre chose?
Bon, rien de mieux qu’une distraction
pour avoir envie d’être présent…
Ça ne passe pas, ça ne change pas
Ça ne passe pas, ça ne change pas
Être un autre: une torture excitante,
une angoisse languissante,
s’extasier dans les affres,
s’ennuyer du besoin et de sa négation
Ça ne passe, ça ne change pas.
Io non voglio più assomigliarmi,
ne ho abbastanza di questi graffiti su me stessa,
è indossare un abito stretto
questo scriversi addosso.
Prestami i tuoi occhi, il tuo stomaco
per una migliore digestione
di ogni mia visione,
il tuo scudo e il tuo pugnale
per una diversa dissezione.
Non passa, non cambia,
non passa, non cambia.
Essere se stess*: una tortura eccitante,
un’angoscia languida,
estasiarsi nei tormenti,
annoiarsi del bisogno e della sua negazione.
Non passa, non cambia…
Io è un altro
perché mi conosco bene
e quando ci si conosce
non ci si può più sopportare.
Non c’è gioia nella verità,
solo nell’esser vera.
Io vorrei provare tutto, forse,
e poi desensibilizzarmi.
Vorrei avere il coraggio di tradirti
e poi riconquistarti.
Dimmi, come posso tradurti?
Che cosa provi quando mi prendi?
Che cosa provi quando ti prendo?
Io penso a qualcos’altro?
Tu pensi a qualcos’altro?
Beh, niente di meglio di una distrazione
per aver voglia di essere presente.
Non passa, non cambia,
non passa, non cambia.
Non passa, non cambia,
non passa, non cambia.
Essere un altro: una tortura eccitante,
un’angoscia languida,
estasiarsi nei tormenti,
annoiarsi del bisogno e della sua negazione.
Non passa, non cambia.
Federico Lagomarsino: batteria.
Giulio Gaietto: basso, sax soprano.
Cristina Nico: voce.
THE IDIOT NOT SAVANT (alt version)
No more hope,
no more fear,
no more illusions,
no more vision.
I’m just the idiot not savant,
I don’t know nothing,
nothing at all.
And every worm,
every bug
is a friend of mine,
‘cause I’m coming back
to the ground,
to the stars.
I’m just the idiot not savant,
I don’t know nothing,
nothing at all.
Niente più speranza,
niente più paura,
niente più illusioni,
niente più visione.
Io sono l’idiot non savant,
io non so niente,
proprio niente.
Ed ogni verme,
ogni insetto mi è amico,
perché sto tornando alla terra,
perché sto tornando alle stelle.
Io sono l’idiot non savant,
io non so niente,
proprio niente.
Cristina Nico: voce, chitarra elettrica, organo.
Roberto Zanisi: chitarra portoghese.
Giulio Gaietto: batteria.
Osvaldo Loi: viola.
DOG’S WALK
Lou: zampette su parquet.
Cristina Nico: synth, chitarra acustica.
LA SORGENTE
Non lasciarti scoraggiare
dalla tua disabitudine
alla felicità.
Non è vero
che cerchi sempre l’ombra,
che vedi tutto nero.
Diglielo che nera è la terra
che si sta per risvegliare
e l’ombra nel deserto
nasconde beni ancora più preziosi.
Io lo so che dentro te
c’è una sorgente.
Io lo so che dentro te
c’è una sorgente.
Dagli animali che
vanno a dissetarsi lì
imparerai
quando ammansirti
e quando proteggerti.
Io lo so che dentro te
c’è una sorgente,
io lo so che dentro te
c’è una sorgente.
E se la rabbia e la paura
la faranno increspare
e diventare scura,
ricorda che è acqua
e l’acqua deve scorrere
per ritornare pura.
Cristina Nico: voce, chitarra elettrica, banjo.
Roberto Zanisi: cümbüş.
Federico Lagomarsino: batteria.
Giulio Gaietto: basso.
HERMES
Hermes sopravvive,
si solidifica
alla sua maniera liquida.
Piccole sfere azzurre
così tossiche, così carine
rimbalzano nella stanza.
La febbre da bambini
è questione di percezioni,
fronti bollenti e mani fresche di cura.
Mercurio mi veniva
a cercare ed io
non avevo paura, anzi sì,
una paura grande, una paura buona.
Hermes sopravvive,
ogni tanto liquefa
le catene della realtà,
si fa più presente
nella pagina che manca
mantra di colla e carta,
blu di tempera sotto le unghie,
assassinio innocente
di ogni forma di gravità.
Mercurio viene ancora a cercarmi
ed io non ho più paura, anzi sì,
una paura grande, una paura buona.
Cristina Nico: voce, chitarre.
Giulio Gaietto: basso, synth.
Federico Lagomarsino: batteria.
Un bimbo di via Stennio: xilofono.
THE IDIOT NOT SAVANT (New Mexico version)
Cristina Nico: voce, chitarra acustica.
Roberto Zanisi: lap steel, guiro, vibraslap.
Giulio Gaietto: basso.
Federico Lagomarsino: batteria.
…
Musica e parole di Cristina Nico, tranne “Être soi-même=être un autre” (musica di Giulio Gaietto e Federico Lagomarsino, parole di Cristina Nico).
Produzione artistica di Giulio Gaietto e Cristina Nico.
Registrato, mixato e masterizzato da Giulio Gaietto presso Studio 77 di Genova, 2021-2022.
Foto di Marina Mazzoli.
Artwork e grafica di Priscilla Jamone.